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Casale-del-Giglio-Shiraz
COD: VR300.
Produttore:

Shiraz Lazio I.g.t.

€ 9,03 I.V.A. inclusa
Prodotto ultimato, in riordino

Lo Shiraz (o Syrah) è un vitigno di origine orientale, che proviene dall’antica Persia. Si è affermato in Francia principalmente nella Valle del Rodano, dove concorre, insieme ad altri vitigni, alla produzione di vini celebri come l’Hermitage e lo Chateauneuf-du-Pape. A partire dall’inizio del secolo scorso questo vitigno ha avuto diffusione in alcune parti dell’Australia, come ad esempio la Hunter River Valley, presso Sidney. Grazie al progetto “Casale del Giglio” è stato introdotto per la prima volta in provincia di Latina nel 1985. Dal colore rosso rubino brillante e sfumature violacee; al naso è intenso, di buona persistenza, esprime aromi gradevoli, puliti, fruttati di ribes, mirtilli e marasca seguito da piacevoli aromi di cardamomo e cannella. In bocca rivela buona corrispondenza con il naso, un gusto morbido e caldo, un attacco leggermente alcolico comunque ben bilanciato dai tannini, buon corpo, sapori intensi. Il finale è persistente con ricordi di note speziate di pepe nero.

Esaurito

Descrizione prodotto

Uvaggio
Shiraz 100%

Il produttore
Affinità elettive tra l’agro pontino ed alcune zone del bordolese: Il Medòc pontino. Analogie quelle tra il Medòc bordolese e l’Agro Pontino per niente negligibili, quali la vicinanza al mare, l’origine alluvionale dei terreni entrambi paludosi e poi bonificati, la composizione tendenzialmente sabbiosa, la grassezza e la fertilità, l’aspetto pianeggiante ed ora anche la capacità di sfornare grandi vini da parte delle aziende vitivinicole che vi lavorano. La più importante, sia dal punto di vista qualitativo che della capacità di sperimentazione ed innovazione è senza dubbio l’azienda agricola Casale del Giglio, che ha avviato sin dal 1984 un progetto di ricerca e sperimentazione denominato appunto, Casale del Giglio, a favore della viticoltura dell’Agro Pontino. Un progetto nuovo per un territorio nuovo, senza storia dal punto di vista vitivinicolo, dove le primi viti si sono iniziate a vedere subito dopo la bonifica risalente al secolo scorso, negli anni trenta, e dove i primi vitigni sono stati importati dai coloni i quali, per motivi sicuramente più affettivi che qualitativi, hanno portato con loro dei tralci di sangiovese, di merlot e di trebbiano impiantandoli in zona. Il ventennale progetto di Casale del Giglio è stato autorizzato dalla Regione Lazio ed è consistito sin dall’inizio nello sviluppare una serie di prove sperimentali tese all’incremento qualitativo della produzione, basate sull’analisi dell’ecosistema viticolo di partenza e sulle sue possibilità evolutive. Il programma di sperimentazioni inoltre non è stato limitato soltanto allo studio viticolo, ma ha interessato tutte le varie fasi della lavorazione del vino attraverso opportune microvinificazioni. I modelli viticoli cui si è ispirata la ricerca sono stati principalmente quelli della zona di Bordeaux e della California, regioni esposte all’influenza del mare come l’Agro Pontino. Dinamica ed innovativa, l’Azienda di Antonio Sartarelli si propone da sempre con vini di ottima fattura, e che l’enologo Paolo Tiefenthaler è riuscito costantemente a forgiare dandone un’impronta elegante rispettando le peculiarità varietali dei vitigni, avendo riguardo per la materia prima, senza sopraffarla con tecniche di cantina troppo invasive.

Vinificazione ed affinamento
Vinificazione in rosso con uve che hanno raggiunto un ottimale stato di maturazione al fine di avere un prodotto ricco di colore e di ottimo corpo. Avvio della fermentazione con uso di lieviti selezionati idonei ad esaltare le caratteristiche organolettiche di questo particolare vitigno. Dopo l’avvio della fermentazione si susseguono delle follature giornaliere, due-tre al giorno, al fine di avere una rapida estrazione del colore e dei tannini. Determinante risulta un rapido avvio della fermentazione, in modo tale da poter conservare al meglio gli aromi, riuscendo ad estrarre tannini dolci e vellutati. La fermentazione viene condotta ad una temperatura di 28°C. con una durata di 8-12 giorni. Finita la fermentazione alcolica il vino viene separato dalle bucce e conservato per un mese in serbatoi di acciaio inox dove si svolge la fermentazione malolattica. Terminata quest’ultima ed ottenuta la stabilità biologica del nuovo vino, segue una fase di affinamento in barriques per 8-12 mesi e 6 mesi di bottiglia.

Servizio ed abbinamento
Da bere ad una temperatura intorno ai 18°C; si sposa perfettamente con carne arrosto ed alla griglia e formaggi stagionati.

Disponibile nella versione
Bottiglia 75cl

Provenienza
Lazio

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