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Antinori-Solaia
COD: VR374.
Produttore:

Solaia Toscana I.g.t.

€ 356,85 I.V.A. inclusa
Prodotto ultimato, in riordino

Secondo i Marchesi Antinori un grande vino deve avere personalità, un buon potenziale invecchiamento e deve dare – al tempo stesso – piacere edonistico ed intellettuale. Tutto questo nel Solaia c’è. C’è classe, profondità, pienezza. Sullo sfondo di un rosso rubino cupo, impenetrabile, di gran consistenza, già appena versato nel calice inebria il profumo pulito e nitido, una indubbia componente eterea, con note fragranti e dolci di frutta rossa matura e spezia dolce (figlia del piccolo legno). L’entrata in bocca è potente, dona intensità, calore, complessità, gli eleganti tannini contrastano adeguatamente il calore sprigionato dall’alcol, mostra nerbo acido e giusta mineralità, con un finale lungo e setoso di frutta rossa e speziatura. Un vino avvolgente che chiede solo di aspettarlo ancora un po’, solo perché occorre metterlo alla prova del tempo, ma le premesse sono quelle di un altro capolavoro in casa Antinori.

 

Esaurito

Descrizione prodotto

Uvaggio
Cabernet Sauvignon 75%, Sangiovese 20% e Cabernet Franc 5%

Il produttore
Parlare di Antinori significa raccontare ventisei generazioni che si sono occupate di vino, da quando cioè, più di seicento anni fa (nel 1385), Giovanni di Piero Antinori entrò a far parte dell’Arte dei Maestri Vinattieri di Firenze. Di questa immensa storia va sempre tenuto conto quando tentiamo di parlare di vino in Italia. Quando soprattutto ci avviciniamo a una dinastia che ha saputo imporre i cambiamenti più profondi nel nostro approccio al bere. 
Non è un caso che la sede di questa prestigiosa Azienda – uffici inclusi – sia nel centro di Firenze, a due passi dal Duomo, in una piazza che si chiama proprio Antinori. La “fiorentinità” ed il legame con la storia della propria terra di questa straordinaria famiglia è sotto gli occhi di tutti. Piero Antinori – attuale proprietario – e le sue tre figlie (tutte con ruoli importanti in Azienda) amano profondamente il loro lavoro, brandendo con orgoglio il testimone che hanno ricevuto da tante generazione di antenati dedicate al vino.
Gli interessi vinicoli degli Antinori si estendono in Umbria (Castello della Sala), in Piemonte (Prunotto) e Puglia (Vigneti del Sud), come pure in California (Atlas Peak) ed in Ungheria (Bàtaapàti). Ma il nucleo centrale rimane quello toscano, dove i vini prodotti sono 14,5 milioni di bottiglie all’anno, incrementati recentemente dalle Tenute di La Braccesca per il Vino Nobile di Montepulciano e di Pian delle Vigne per il famoso Brunello di Montalcino.

Prima annata di produzione
Il Solaia nasce nel 1978 nella Tenuta di Tignanello, a San Casciano Val di Pesa, nel cuore del Chianti Classico, così quasi per caso, da una costola del Tignanello, vino già avviato a quel tempo.
Nel 1978 c’era troppo Cabernet Sauvignon e tutto di ottima qualità, perciò Giacomo Tachis, allora direttore tecnico di Antinori, intuisce che vinificandolo separatamente si sarebbe potuto ottenere un grande vino. L’uvaggio iniziale del Solaia parte pertanto per i primi due anni di produzione con una predominanza di Cabernet Sauvignon (80%) e la rimanenza di Cabernet Franc. Dal terzo anno entra in scena anche il Sangiovese (20%) usato per accentuare l’impronta tipicamente territoriale. Nel tempo viene così messa a punto la ricetta vincente, con correzioni nel rapporto fra Cabernet Sauvignon (75%) e Cabernet Franc (5%) fino ad arrivare all’attuale composizione. Nel 1993 Giacomo Tachis lascia il suo testimone a Cottarella che subito introduce la malolattica in barrique con l’obiettivo primario di rendere questo vino ancora più elegante, accentuandone il carattere e la potenza, pur facendolo rimanere un vino amabile sempre. Oggi il Solaia è un termine di paragone per i vignaioli di tutto il mondo ed è sinonimo di un grande vino, frutto di una produzione rispettosa delle piante e di una magica “ossessione” per la cura di tutti i particolari che lo fanno nascere ed evolvere. Solaia viene prodotto chiaramente solo nelle annate importanti. Non si troveranno le produzioni 1980, 1981, 1983, 1984 e 1992.
Una nota curiosa riguarda l’etichetta della bottiglia. Non trovando la giusta ispirazione, quasi per scherzo venne appoggiato il biglietto da visita del Marchese sulla bottiglia. La semplicità e l’originalità di questa soluzione piacque a tal punto che l’etichetta del Solaia non è stata mai cambiata nel corso degli anni.

Vinificazione ed affinamento
La vendemmia dei tre vitigni viene effettuata separatamente in periodi ovviamente diversi a seconda della giusta maturazione delle uve. All’arrivo in cantina i grappoli vengono diraspati delicatamente e gli acini vengono accuratamente selezionati ai tavoli di cernita e solo quelli perfetti vengono immessi nei serbatoi troncoconici per la fermentazione e la macerazione. Una volte separate le bucce dal vino viene avviata la malolattica che in barrique esalta la piacevolezza e la finezza del vino. Il vino matura per circa due anni scarsi – separatamente in base alle varietà e alle altre variabili viticole – in fusti di rovere francese e ungherese, per essere poi assemblato, infine imbottigliato e messo in cantina per brevi periodi prima della sua distribuzione.

Servizio
Da servire ad una temperatura di 18° in calici ampi e alti tipo Bordeaux.

Abbinamento
Indicato per ricchi piatti di carni rosse, cacciagione e selvaggina arrosto, brasate, in umido e alla griglia. Ottimo anche in abbinamento a formaggi a pasta dura e/o stagionati, come Parmigiano Reggiano e Pecorini Toscani.

Disponibile nelle versioni
Bottiglia 75cl

Provenienza
Toscana

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