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Argiolas-Turriga
COD: VR244.
Produttore:

Turriga Isola dei Nuraghi I.g.t.

€ 89,43 I.V.A. inclusa
Prodotto ultimato, in riordino

Il Turriga è un vino capace di stupire anche i più coriacei degustatori, l’elevatissima qualità dimostrata anno dopo anno lo confermano come uno dei più grandi rossi italiani e, sicuramente, come vino simbolo della Sardegna. Le uve che lo compongono parlano chiaro: tutto fatto in casa, con il cannonau a dare la marcia in più. All’esame visivo appare concentrato, fitto, pressoché impenetrabile, di colore rubino scuro con unghia abbastanza compatta e appena tendente al granato. Sfoggia un elegante bouquet al naso, con nette sensazioni minerali e floreali in primo piano, il frutto c’è ma non domina la scena come fin troppo spesso accade, è più tenue, di piccoli frutti e amarena, per dare più spazio a spezie fini, cacao, tabacco, cannella e una splendida nota mentolata. Al gusto è molto intenso, morbidissimo, tanto da sostenere perfettamente la notevole forza alcolica; i tannini sono di elevatissima qualità, e l’acidità è ancora ben presente. Ad un secondo assaggio, tornano le sensazioni vanigliate, l’amarena dolce, il mentolato, qui ancora più evidente. Vino completo, longevo, di notevole fattura, da tenere in cantina per molti molti anni, senza alcun timore di cedimenti.

Esaurito

Descrizione prodotto

Uvaggio
Cannonau, Carignano, Bovale sardo e Malvasia Nera.

Il produttore
Da 90 anni la famiglia Argiolas si occupa di viticoltura, anche se il debutto ufficiale del marchio risale al 1991. Un’azienda giovane con tradizioni antiche che ha bruciato le tappe grazie ad una politica di investimenti e di ricerca che l’ha resa un esempio per l’intero movimento vitivinicolo isolano. Da Antonio, che nel 1936 l’avviò, ai figli Franco e Giuseppe fino all’attuale generazione composta da Francesca, Valentina, Maria Luisa ed Antonio, è stato un susseguirsi di tappe che hanno portato l’Azienda di Serdiana al punto attuale: cinque fattorie, quasi 250 ettari, per una vocazione tramandata dalla civiltà nuragica. Una fattoria insiste nel territorio di Serdiana, vicino alla cantina Argiolas, non distante dalla chiesa romanica di Santa Maria di Sibiola che, eretta nella prima metà del XII secolo dai Vittorini, divenne grazie ai Benedettini un prosperoso centro agricolo. Tre fattorie sono ubicate in Trexenta, nell’antico granaio di Roma – oggi un susseguirsi di frutteti e oliveti, filari di viti e campi di cereali – dove i vigneti di Selegas, Siurgus Donigala e Guamaggiore formano un magico triangolo con al centro Senorbì ed il suo museo etnografico, dove diversi reperti attestano un’antica vocazione di cultura agricola. Votato alla vite, il territorio che ospita la quinta fattoria acquistata nel 2002 nella patria del Carignano, il Sulcis, il cui nome deriva all’antica Solci, Sulky.
L’obiettivo aziendale è sempre stato quello di avere dinamicità ed innovazione puntando alla qualità mantenendo ben salde le tradizioni. Questa filosofia ha dato risultati importanti anche grazie alla collaborazione tecnica di Giacomo Tachis ed all’impegno costante dell’enologo Mariano Murru, che ha portato alla creazione di prestigiosi vini, come il rosso Turriga, a base di Cannonau, che ha fatto conoscere nel mondo in nome Argiolas. Oltre alla qualità, che resta l’obiettivo ultimo della filosofia aziendale, Argiolas si distingue per il notevole impegno nella ricerca e nell’innovazione tecnologica. A partire dal 1998 sono stati avviati investimenti in progetti di iniziativa aziendale e pubblica vertenti su ricerche legate allo studio e conservazione di vitigni tradizionali e/o minori ed altri su innovazioni tecnologiche da apportare in vigna ed in cantina.

Vinificazione ed affinamento
Le uve sono vendemmiate a mano, per preservare i grappoli perfettamente integri durante il trasporto al centro di pressatura, dove viene effettuata un’attenta selezione delle uve. La prima fermentazione alcolica si svolge ad una temperatura controllata di circa 28-32°C e con macerazione di circa 16-18 giorni con buon utilizzo della tecnica del delestage. L’invecchiamento procede con la messa in barriques (100% nuove) di rovere francese per un periodo di 18-24 mesi e successivo affinamento in bottiglia per un periodo tra i 12 ai 14 mesi.

Servizio ed abbinamento
Si consiglia di conservarlo a bottiglia orizzontale in ambiente umido (75% umidità) ad una temperatura di 18°C. Servitelo a 18° in grandi ballon, tipo Bourgogne grand cru, con muscolo di manzo stufato, cinghiale in umido, spezzatino di cinghiale, selvaggina da pelo (lepre in salmì), carbonata al vino rosso, carni rosse speziate e pecorino sardo stagionato.

Disponibile nella versione
Bottiglia 75cl

Provenienza
Sardegna

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